Libri

IL GIARDINO DEI GIOCHI CREATIVI
di Giorgio F. Reali e Claudio Procopio Edizioni SALANI

Manuale per scatenare l'immaginazione e l'inventiva di genitori, animatori e bambini

“Che cosa sono i giochi creativi? Il tappo volante, la macchina a vento, il ...”

Che cosa sono i giochi creativi? Il tappo volante, la macchina a vento, il tuffabiglia, il pendolino, la tombola dialettale, la torre di mani, il dado delle forme, la girandola, l'hula-frisbee, il ponte piramidale... giochi che potete creare voi stessi utilizzando materiali semplicissimi come forbici, spago, cartoncino, scotch e colori, ma soprattutto amici e fantasia. Il divertimento non è solo il gioco, ma anche la preparazione! Dopo il "Giardino dei giochi dimenticati", un nuovo libro pieno di consigli e suggerimenti per realizzare moltissimi giochi da fare con gli amici durante una festa o con fratelli, nonni o genitori.

Età di lettura: da 8 anni

INTRODUZIONE DI FULVIO SCAPARRO
LA SAPIENZA DEL GIOCO

Togliete il gioco all'infanzia e avrete tolto l'infanzia al mondo.
Ma anche gli adulti dovrebbero tenere a mente che non c’è saggezza senza la sapienza del gioco.
E già che ci siamo, "mi voglio rovinare", come dicono gli imbonitori, aggiungo che una vera saggezza non è mai avara.
Per farla ancora più breve, chi sa parli e chi sa fare lo dimostri.
Bambini e ragazzi hanno bisogno di adulti che provino piacere nel trasmettere la loro sapienza del gioco.
Una sapienza che è stata costruita nel tempo, attraverso un’infinità di ore trascorse in lieta compagnia tra grandi e piccoli.
Gli autori del Giardino dei giochi creativi: hanno al loro attivo esperienze e libri sui giochi all’aperto e al chiuso più o meno dimenticati, guadagnandosi così la riconoscenza imperitura di genitori e animatori.
Non abbiamo piu alibi. Chi di noi, oggi, posto con le spalle al muro dai bambini con l'intimazione "Giochiamo!" può in buona fede prendere a pretesto la scarsa memoria o la pressoché: totale ignoranza dei giochi d'infanzia? Restano sempre valide, è vero, le vecchie scuse, "Oggi non ho tempo",  "Sono stanco" e via dicendo, ma, chiedo venia al lettore magistrato o avvocato, resta il principio che ignorantia ludi non excusat, l’ignoranza del gioco non scusa.
O almeno non scusa più, da quando Reali e i suoi collaboratori ci hanno fatto conoscere tanti giochi e ci hanno insegnato a realizzarli.
Mi sembra di sentire una voce severa che ammonisce: “D’accordo, ma tutto questo giocare a che serve?” A tutto e a niente, mi verrebbe di rispondere rischiando le ire del mio interlocutore. Ma per rabbonirlo ricorro al vecchio espediente dell’elogio di Santa Creatività.
In realtà, io sono convinto che i bimbi abbiano bisogno di giocare per….giocare, di entrare giocando in un mondo duro e difficile. Almeno finchè non viene instillata in loro l’ossessione dei fini da raggiungere – il che avviene di solito molto precocemente – e se le condizioni materiali di vita glielo consentono, sono naturalmente creativi e per un breve periodo vivono “la bella avventura”, come si legge in Elegie duinesi di R.M.Rilke: (…) in quell’andar da soli / avavamo la gioia che dà quel che non muta / stavamo là in uno spazio di mezzo tra mondo e balocchi / in un posto che fin dall’origine / era creato per un evento puro (…)”.
I bambini, al contrario di molti adulti, non hanno alcun bisogno di lezioni di creatività. Questo loro potenziale, tuttavia, può essere sviluppato soltanto in un ambiente fertile che fornisca ricchezza di esperienze e lo esponga alle diversità di cultura, di sesso, di razza, di età, di condizioni fisiche, psichiche e sociali, di ambienti di vita. Un ambiente adulto che ritualizzi le tappe dello sviluppo e della crescita sociale, fissi chiare regole del gioco e le rispetti, consentendo a bambini e ragazzi di rendersi conto di stare crescendo anche riconoscendo loro la responsabilità delle trasgressioni.
C’è tanto di felicemente inutile e bislacco nei giochi descritti e illustrati nel Giardino dei giochi creativi. Ve l’immaginate papà e mamme grandi e grossi, con tutto il loro carico di fatica e preoccupazioni, dedicare parte del loro tempo al “Dado allegro” o al “Gioco del tappo volante”?
Si, io me li immagino e mi congratulo con loro perché le ore trascorse nel gioco per il gioco fanno bene alla salute loro e dei figli.
Provate a togliere da questo mondo tutto ciò che c’è di balzano, bizzarro, eccentrico, imprevedibile, originale, picchiato, sballato, strambo, strano, stravagante, assurdo, strampalato, balordo, capriccioso, estroso, particolare, sui generis, mattoide, pazzoide, squinternato, svitato, schiodato, picchiatello, suonato, squilibrato, balengo, folle.
Cosa ci resta? Un ordine tombale. Ma la tomba è il finale, non l’inizio della vita.
Buon Divertimento.